Marvel IT Presenta…
X-MEN
di Mr. T
“Burn, baby burn!..
Disco Inferno!..”
(prima parte)
Il
fuoco atomico lo avvolse con la forza eruttiva di un vulcano, strappandolo alla
gravità della sua volontà che lo teneva a mezz’aria. Nate Grey, profugo di una
Terra alternativa, mutante nato in provetta, perfetta prova d’ingegneria
genetica, codice sperimentale X-Man, resistette alla disintegrazione del corpo
ventenne generando telecineticamente un campo dissipatore epidermico.
“Questo
era un saluto, Nate-bello! Vieni e conquistati le caramelle!” Nemesis, enorme
mutante dalla forma magmatica senziente contenuta in un esoscheletro del colore
del fuoco dell’inferno, anch’egli superstite di un ricordo lontano, prestava
fede al suo nuovo nome di battesimo, il suo scopo: uccidere Nate Grey, il suo
metodo: totale annichilimento, immorale, nessuna coscienza, olocausto “Non
farmi sprecare le giovani energie vitali assorbite in quella scuola per
affrontarti! Sai… mi pare gridino vendetta! Ti rendi conto cosa mi hai
costretto a fare!?” X-Man, il superessere più potente del pianeta aveva già
affrontato la sua nemesi. Questa volta promise a se stesso che sarebbe stata
l’ultima.
“Pezzo
ti merda, bastardo! T’ammazzo!” accelerò bruciando i 100 km all’ora in 3,867
secondi telecineticamente lanciato e caricò di spalla con un blocco preso a
prestito dalla miglior difesa di football americano. Un ruggito atomico esplose
nell’aria scagliando i due contro un massiccio europeo, cambiando la geografia
del luogo e devastando per i prossimi mesi l’ecosistema della zona
radioattivamente contaminato. Un corpo da ventenne e una mente bambina per i
sette anni di sviluppo in una vasca idro-elettro-proteinica come mamma e amica;
reazione emotiva infantile.
***
Istituto Xavier per Giovani Dodati, Westchester
Country, New York.
Gli studenti homo
sapiens superior tra un’ora e l’altra di lezione corrono non visti dagli
insegnati nei corridoi e per le scale della scuola a occupare i posti nelle
diverse stanze del complesso, recentemente ingrandito con due nuove ale adibite
agli alloggi e alle classi. Nell’ala vecchia dell’Istituto non sanno che alcuni
dei loro docenti, ammirati forse ancora di più perché fondatori e appartenenti
al supergruppo mutante degli X-Men, sono in compagnia del Preside, il professor
Charles Xavier e di un insolito ospite; un visitatore che più volte ha
attentato alla vita dei maestri, ha distrutto le stesse mura dove dormono,
studiano e si divertono e ha assoldato dei killer professionisti per sterminare
loro simili emarginati dal resto della società.
Nathaniel Essex, il
vittoriano genetista manipolatore conosciuto nella comunità supereroica col
nome di Sinistro, siede su una massiccia poltrona nello studio del Professor X.
Nella stessa stanza, oltre la scrivania in noce laccato, Xavier lo osserva
clinico sopra la carrozzella in acciaio e vero cuoio, con lui alcuni dei suoi
pupilli, Wolverine, Jean Grey, Emma Frost, Hank McCoy, Peter Rasputin.
“Questa si che è
una sensazione di sicurezza, professor Xavier. Ancora i miei complimenti per il
gusto estetico e l’organizzazione dell’Istituto. Vedere le giovani speranze del
futuro scorazzare e ridere spensierati… è una constatazione di merito dovuta.”
“Non che alla
prossima non ci penserai due volte prima di radere al suolo la scuola o tentare
di far impazzire la mia amica, vecchio pazzo.” Replicò Logan al tono sin troppo
diplomatico di Sinistro, gingillando tra le dite un sigaro di Madripoor[1]
che esitava ad accendere, conoscendo l’intolleranza di Charles al fumo; almeno
nel suo studio privato glielo concedeva. Jean guardò l’amico e lanciò
un’occhiata accusatoria a Sinistro sostenendo lo sguardo dei suoi occhi scuri.
La tensione stava raggiungendo livelli elettrostatici estremi, anche non telepati,
Frost e Xavier potevano vederne gli effetti persino sul lungo pelo cobalto di
Henry.
“Il
lupo perde il pelo, ma non il vizio, dottor Essex,” disse Xavier. “Apprezziamo
di essere giunto abbandonando la maschera da vampiro anni 50, non allarmando i
ragazzi più piccoli e sensibili. Prendiamo ciò come un atto di non
belligeranza, ma no, non ci fidiamo di lei neanche per un secondo. Come è stato
scortato fino a qui, uscirà da quella porta solo per allontanarsi dalla mia
tenuta. E ora mi vuole ripetere… chi è che vorrebbe ucciderla e perché noi
dovremmo tirarla fuori da questo impiccio?”
***
La
corazza resse con sforzo apocalittico e Nemesis colse il pesce preso all’esca
artigliando il collo adolescente di Nate con la mano, quella non sostituita dal
cannone atomico al plasma e comincio a martellarlo con una raffica a
bruciapelo. Una forza pari a micro impatti d’asteroide sulla crosta terrestre
investì il campo di protezione telecinetico eretto in un batter d’occhio,
martoriando con onde d’urto sussultorie il torace sottostante. Nate iniziò a
tremare in armonia con le frequenze atomiche irradiate, la testa pulsò
all’unisono nel tentativo di esplodere oltre il cranio. Rivoli di sangue gli
scesero da una narice e lungo l’orecchio destro; segno dello sforzo erculeo
dell’estremo uso del potere telecinetico, là dove la telepatia non poteva
raggiungere il cevello di gas surriscaldato di Nemesis.
Col
cervello in fiamme e il cuore scoppiato Nate ripiegò su Nemesis il campo di
forza; il contraccolpo fu un’atomica in una bolla di sapone. Stravolto dal
dolore e dallo sforzo X-Man, in una nebbia di sangue, vide bruciare e girare su
se stesso il distruttore, si stava fermando e presto si sarebbe orientato. Pensa,
pensa, pensa!, ripeté a se stesso contrariato.
Come un ventaglio,
Nate moltiplicò se stesso e circondò il folle chiudendo il cerchio alle sue
spalle. Il cannone atomico sbuffava gas radioattivi dalle valvole di sfiato,
Nemesis con la testa in orbita attorno a Marte colpì a caso. Tre Nate copie
vennero consumate dal plasma, il burattinaio continuò lo spettacolo. Crepe
profonde su tutta la corazza poco prima incandescente fu quello che una pioggia
tempestosa di lame telepatiche rese ghiacciate sul piano fisico dalla
telecinesi procurò sbalzando la temperatura all’estremo inferiore in una
manciata di secondi.
“Mmmf.. sei
diventato più creativo nell’uso dei poteri, bambino! Hai fatto visita alla
mamma di recente? Oh no, dimenticavo, tu ti scopi un suo clone. Cattivo,
cattivello, hai carenza di cure materne?”
“Il quinto a
destra.” A parlare fu una giovane donna attraente avvolta in un trench nero
inglese, i capelli raccolti e fermati da una bacchetta in legno d’ebano. Tessa
era il suo nome, precog era il suo potere mutante e proteggeva il corpo dietro
quello di un uomo prestante a torso villoso nudo, il cui linguaggio del corpo
esprimeva sicurezza di sé e una carica autoritaria che raccontava di conquiste,
vittorie e duelli all’ultimo sangue. Entrambi si ergevano sopra uno yacht che
aveva scambiato l’aria con l’acqua.
“Non
sono qui per prendere un the, vediamo di sbrigarci, affari mi attendono
altrove.” Disse Sebastian Shaw. “Nate Grey, il tuo rifiuto ad unirti alla Nuova
Cerchia Interna è intollerabile. Sappi che ricostruirò la Cerchia così come
feci un tempo, con il potere, il denaro e se necessario, la forza. Non
permetterò più che stupidi figli giochino con i gioielli di famiglia o
immortali streghe annoiate vendano l’anima e si divertano con i miei ospiti[2].
E giunta l’ora, per sopravvivere nella nuova era come re e non come servo ho
bisogno del meglio! Esiste sempre un modo per ottenere ciò che voglio, non è
vero dottor McCoy?”
***
Essex si sporse in
avanti e rispose con voce tagliente. “Informazioni di prima mano e della
massima utilità per un intervento tempestivo ed efficace. Uno scambio equo. Una
mia clinica e l’orfanotrofio nel Nebraska sono stati oggetto di incursioni
terroristiche recentemente. L’attentatore è un vostro conoscente, Nate Grey.
Era alla ricerca del sottoscritto e, non vi mentirò, di ciò che è custodito
sotto gli impianti.”
“Bella forza,
sappiamo tutti cosa ci tieni e a cosa lavori la sotto[3]!,
piuttosto non prenderci in giro… di pure ‘alcune delle mie decine di
cliniche’.” Intervenne sarcastico la Bestia.
“Dice la verità.”
Disse con tutta tranquillità Emma. Tre telepati d’alto livello nella stessa
stanza alle prese con un maestro dell’inganno, non vi era ragione affinché non
usassero i loro talenti. Così infatti fecero, solo la Regina Bianca non ebbe
scrupoli ammettendolo. “Le sue difese sono di prim’ordine, oltre la tecnologica
e il potere mutante, ma sono sicura che non mente. Sempre che non sia quello
che ci vuole far credere.”
“Ma, Nate!? Perché
dovrebbe attaccarla ora? Quando la faccenda con Onslaught è passata da un
pezzo?” Chiese Jean.
“Per essere precisi
mi ha ucciso ogniqualvolta è penetrato nel complesso sotterraneo; ritengo non
sia una coincidenza fortuita. Inoltre la prima volta era in compagnia di colui
che confido sia il mandante. Presumo fosse lì per gustarsi la mia sincera e stupita
sorpresa alla sua presenza e assicurarsi di vedere il mio cadavere, perché
quando irruppe in una seconda clinica e mi vide ancora in piedi, letteralmente
spaventato, urlò a Grey di farmi a pezzi e scappò via.”
“Oh, stelle e
strisce!” esclamò McCoy. “Tutto questo tempo e non lo sapeva.”
“No,
mio buon dottore, non lo sapevo.” Sospirò Sinistro. “Provai una sensazione che
pensavo di aver perso. Fui sorpreso di vedere una sua copia che portava
indelebile il marchio di Apocalisse. Nate Grey, questa ‘Bestia Nera’, a posteriori dedussi fossero legati
dalla medesima origine e che per qualche ragione l’oscuro McCoy per tutto
questo tempo si era ben guardato dal svelarmi la sua esistenza.”
***
Un parallelepipedo
coperto da un telo venne spinto sul ponte dello yacht volante di Sebastian Shaw
dalla sottocoperta, con l’oggetto fece capolino una massiccia figura felina
antropomorfa dal folto manto grigio notte e un volto da gatto che gioca
compiaciuto col topo; con indosso un attillato paio di pantaloni in pelle e un
candido camice medico sembrava uno scienziato uscito da un film di fantascienza
degli anni 50. X-Man, Nemesis, il nuovo arrivato dottor. Henry McCoy avevano
tutti un legame speciale; tutti e tre erano i naufraghi spaziotemporali di una
Terra alternativa ormai cancellata dall’esistenza. McCoy, visione distorta e
immorale dell’omonima Bestia degli X-Men, scoprì l’oggetto e all’interno di una
vasca elettrolitica Madeline Pryor subiva le pene dell’inferno.
Nate Grey,
mantenendo il gioco degli specchi telepatico, riconobbe con una stretta
dolorosa al petto l’amica terrorizzata e nuda mentre la sua carne veniva
dilaniata pezzo per pezzo dall’interno. Tagliata verso l’esterno a galleggiare
nella soluzione davanti agli occhi irritati e impossibilitati a lacrimare di
disperazione, la bocca spalancata ingoiava acqua e successivamente i brandelli
di tessuti e sangue tornavano ad integrarsi al resto del corpo, dissezionato
con precisione chirurgica, inconcepibilmente vivo, sott’acqua respirava.
“Non guardarmi così
ragazzo! Non sono stato io a inventare tale squisito attrezzo di tortura. E’
sicuramente il frutto di una mente tanto curiosa come la mia, sì, sì.”
“Bestia Nera,
macellaio! Cosa le hai fatto? Liberala subito o ti giuro… un solo pensiero e
metto fine una volta per tutte all’abominio che rappresentate!”
“Se non erro, mio
giovane accorato, da quell’abominio provenite tutti e tre! E lei,” disse Shaw,
rivolgendosi alla donna dai capelli rossi sotto tortura “non è l’originale, non
dovrebbe essere nemmeno un clone di Jean Grey, non è vero? Dimmi, X-Man! Non è
forse vero che questa sbiadita copia di Maddie Pryor altro non è che un tuo
costrutto mentale?”
“L’ho sempre detto
che sei perverso, Nate-bello!” apostrofò Nemesis.
“Non mi frega
quello che sai o non sai, Shaw! McCoy può averti detto qualunque cosa pur di
continuare a leccare i piedi ai potenti com’è sua abitudine! Maddie, c’hai già
provato, no? Come lei, non mi piegherò alla Cerchia Interna, tanto meno a te!”
“Come desideri,
sciocco. Lascio a qualcun altro le problematiche esistenziali del buon dottore.
I suggerimenti di McCoy sono stati più preziosi di quanto tu, Nate, possa
minimamente sospettare. E’ un ottimo biglietto da visita per entrare nella
Cerchia Interna del Nuovo Club Infernale. Tessa,” fece Shaw, annuendo alla
donna dietro di lui “avevi ragione. Molto bene allora, come ho detto non ho
tempo da perdere e non che non mi fidi di una compagna le cui peculiarità sono
comprovate, ma questa chiaccherata era uno scrupolo che volevo togliermi. Vedi
Nate, non pensare che un uomo d’affari come me non apprezzi lo scontro fisico.
Punto 500000 dollari che alla tua morte, la nostra amica, qui ci lascia con un
puf! Tu che dici Tessa?”
La
donna estrasse da sotto un lembo dello spolverino un pistola dalla linea
insolita e disse “Hai vinto.”
***
“E’ lui il
responsabile del fattore x instabile! È un folle e perverso Mandeleie; cerca la
risposta ai suoi esperimenti falliti!” La voce baritonale di Henry McCoy tuonò
nello studio del Professor X, turbato dalla sua reazione come i suoi amici si
sentì sobbalzare, tremante dalla rabbia[4].
“Ha depredato i suoi laboratori, Sinistro, per impadronirsi dei risultati delle
ricerche e della mappa genetica di centinaia, forse migliaia di mutanti! Ecco
per che vuoi il nostro aiuto! Non puoi replicare altri cloni e speri di
recuperare la genoteca, contro un mutante con i poteri di Nate Grey non hai
speranze di farcela da solo!”
“10 e lode,
dottore.” Disse piatto Essex, senza trapelare nessuna emozione.
Emma Frost conobbe
la Bestia Nera al suo debutto in società, inesperta telepate, già facoltosa
dama e imprenditrice finanziaria, prima dell’ingresso nella Cerchia Interna del
Club Infernale[5]; lo incontrò
spaesato, immemore della sua origine aliena e crebbero insieme aiutandosi a
vicenda fino a quando presero strade diverse, ma sui binari paralleli del
potere, perdendosi di vista. Ora lei aveva scelto un percorso opposto
abbracciando la scuola e gli ideali di Xavier e degli X-Men, nuovi amici
fidati, un tempo avversari concorrenti e lui rimaneva nel crogiolo di avidità,
immoralità e depravazione da cui si era allontanata, ma che ancora la tentava.
Era l’occasione buona per troncare una volta per tutte col passato, pensò.
Wolverine accese il
sigaro e ne trasse un lungo respiro; sapeva quanto fosse difficile per Hank
trattenere la rabbia a lungo repressa, avrebbe aiutato l’amico ad affrontare il
suo abisso personale e ad uscirne vincitore. Guardò Jean, poi Peter, comprese
che anche loro gridavano vendetta per l’amico, si chiese se anche Xavier la pensasse
come loro.
“D’accordo,
Essex, correremo il rischio di prenderti sul serio.” disse Xavier. “Chiuderemo
un cerchio che andava espandendosi da troppo tempo. Colosso,” indicò la porta
che dava sul giardino anteriore la villa, “vuoi accompagnare il nostro ospite
all’ingresso superficiale dell’hangar?” Rasputin mutò in un crepitio d’energie
il corpo in acciaio organico e scortò Sinistro all’uscita che accoglieva il
decollo del Blackbird, l’aereo supersonico degli X-Men.
***
Il raggio
invisibile che scaturì dalla canna dell’arma piegò lo spazio e silenzioso
investì il quinto Nate a partire dalla destra di Nemesis. Le X-Man illusioni
svanirono al grido di agonia del Nate reale. Come in risposta ad un segnale,
Shaw scavalcò con un balzo il ponte della nave lanciandosi su Nate
traumatizzato. Questi voltò di scatto la testa verso l’attaccante e un
invisibile maglio telecinetico rovesciò con forza all’indietro il Re Nero del
Club Infernale; la sua corsa verso morte certa s’interruppe tra le braccia di
Nemesis. Sebastian si pulì la bocca insanguina e disse adrenalinico “Mmmf…
magnifico! Colpito in pieno da un nullificatore di poteri a piena potenza e hai
ancora la forza di contrattaccare con un pugno cinetico che mi avrebbe staccato
la testa se Tessa non lo avesse previsto! Non fraintendere, la mia
caratteristica mutante esige che venga colpito per primo, affinché restituisca
l’offesa con l’energia decuplicata! Non è codardia. Non potevo certo rischiare
la mia vita affrontandoti al meglio delle forze!”
Gli buttò le braccia al collo colpendolo con
rabbia alla bocca dello stomaco. Nate sentì per la prima volta tutta la
fragilità di un corpo troppo giovane per poter contenere un potere così immenso
che da tempo lo stava consumando. I muscoli gli tremavano e la sua lucidità si
stava spegnendo come una fiammella sottovuoto; la testa gli doleva e pulsava e
semicosciente non riusciva altro se non fare il gioco del Re, colpendolo con
pungi e calci che andavano a incrementare la forza di quelli ripetutamente
subiti. Shaw gli scivolò alle spalle, afferrò il collo con una stretta mortale
e tirò secco e duro. L’ultima immagine che Nate vide fu il corpo
irriconoscibile di Maddie che si disperdeva nella soluzione elettrolitica.
Nate Grey, X-Man
morì senza una parola. Nemesis alla vista della testa innaturalmente piegata
sul collo non seppe comprendere se la sensazione che provava era a causa della
morte fin troppo umana del ragazzo che aveva giurato di uccidere o del fatto di
non aver mantenuto fede alla parola data.
***
Charles Xavier si
dirigeva nei sotterranei della villa. Lì lo aspettava Cerebro, il dispositivo
di rintracciamento di bioenergie mutanti. Giunto ad un bivio che dava
all’hangar del Blakbird si separò dagli X-Men.
“Individuerò
l’altro McCoy tramite Cerebro e mi terrò in contatto telepatico, miei X-Men.
L’Uomo Ghiaccio rimarrà ad assistermi, avrete le coordinate direttamente in
memoria del pilota automatico non appena decollerete.” Rivolto alla Bestia,
disse, “Henry, ci penserò io a mettere al corrente Nick Fury dei nuovi
sviluppi, affido a te il comando dell’operazione. Confido nel tuo giudizio e
nell’abilità di venire a capo del dilemma.”
“Charles,” disse
Jean, appoggiandogli una mano sulla spalla, “Dopo i nostri ultimi incontri sono
sicura che Nate non si metterebbe mai in combutta con quel verme. Sinistro non
mentiva, è stato ripetutamente ucciso, in qualche bizzarro modo, da qualcuno
che somigliava a Nate; in passato Nemesis, anch’egli proveniente dal mondo di
Nate e della Bestia Nera, ha già preso le sembianze di X-Man. L’ho contattato
telepaticamente e brevemente informato. Ci raggiunge sulla via, anche lui ha
dei conti in sospeso con quei mostri.”
[1] Vedi “Marvel Knight #3” by Marvel
IT
[2] Shaw si riferisce al figlio traditore, Shinobi e all’ultima incarnazione della Cerchia Interna, quella in cui Selene, Regina Nera (a questo punto ex) si unì in patto al figlio di Mefisto, Cuore Nero e assordire le vite degli ospiti del Club Infernale. Ok, poi è subentrato anche Hellstrom come Re Bianco… Potete immaginare Shaw far piazza pulita insieme ai suoi nuovi alleati.
[3] Non lo sapete anche voi? Sinistro è uno scienziato ossessionato dall’ingegneria genetica; nella sua centennale ricerca ha catalogato centinaia di DNA mutanti per i suoi esperimenti, da cui trae, tra gli altri, numerosi cloni.
[4] La Bestia venne rapita, murata viva e sostituita nelle fila degli X-Men dalla Bestia Nera proveniente dalla stessa realtà alternativa di Nate Grey.
[5] In realtà in quei tempi la Cerchia Interna era conosciuta come il Concilio dei Prescelti.